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Immagine del redattoreTiziana Viganò

"Una specie di follia" di Louise Penny. Recensione di Tiziana Viganò







Un'idea che si muove e cresce contagia chiunque tocchi. Come un virus. È un'ideavirus. 


La pandemia è appena finita e nel microcosmo simbolico del villaggio canadese di Three Pines irrompe come un microbo infetto una teoria nefasta, portata da una professoressa di statistica: non è certo nuovo, l'eugenetica è la teoria del "miglioramento della razza umana" che risale all'Ottocento e sappiamo bene i risultati che ha portato. Nella conferenza all'università non lontana dal paese, Abigail Robinson proclama la necessità di eliminare anzitempo le persone vecchie e malate - proprio come ha fatto il Covid 19 - la necessità di abortire i feti malformati, eliminare le persone in coma o in stato vegetativo...un passo oltre l'eutanasia, verso omicidi di massa.

Idee pericolose, che però suscitano un folle consenso in chi non capisce che si può mentire con le statistiche.


"Molti sarebbero tornati a casa con un'idea terribile piantata in testa, un'erbaccia infestante che prolifera nelle crepe e sbriciola le fondamenta"
"lei era la causa scatenante. Ma il potenziale, la cattiveria, erano già nell'aria"

Durante la conferenza che però ha trovato entusiasti sostenitori viene sparato un colpo, ma la professoressa è salvata dall'intervento del commissario e pochi giorni dopo, durante il veglione di capodanno, l'amica e assistente della professoressa viene uccisa: forse c'è stato uno scambio di persona, l'obiettivo era Abigail?


La famiglia di Armand Gamache è toccata profondamente dalle teorie, una nipotina è Down: Louise Penny, con la consueta abilità narrativa, descrive nel dettaglio le dinamiche nella famiglia di Armand e la loro vita quotidiana, tanto che sembra di essere lì con loro, ad affrontare questa nuova esperienza in un mondo di follia. Chi ha letto altri libri della serie li sente vicini e amici, Reine-Marie, Annie e Jean-Guy, i bambini e Armand, un uomo saggio, gentile, un filosofo prima che un ufficiale di polizia, che crede ancora nella possibilità che il bene trionfi sul male.

La narrazione è lenta, dettagliata: l'indagine deve tener conto di molti possibili colpevoli e andare indietro nel tempo a cercare cause nascoste. Gamache deve interrogare tutti i partecipanti alla festa di Capodanno e lui e la squadra fanno mille ipotesi, mille ragionamenti e tante riflessioni profonde. Tutti i personaggi presenti alla festa dell'Auberge parlano tra loro si scambiano opinioni, emozioni, storie, si rispecchiano nelle vicende si rivelano attraverso pensieri e azioni: come spesso nel giallo classico in un ambiente si riuniscono tanti personaggi e accadono cose che preludono a fatti futuri.


Come nello scavo di un archeologo, l'indagine si compone pezzo a pezzo, eliminando quelli inutili poco alla volta: tanti sono i puzzle che formano l'intero quadro e difficile è ricomporre ogni cosa.



Louise Penny è una scrittrice di capolavori del giallo classico, con forti connotazioni politiche e sociali, e la serie di Armand Gamache è da leggere sicuramente, in origine comprende diciotto romanzi: Einaudi ha pubblicato i primi libri della serie Case di vetro (2019) "Il regno delle ombre" e Un uomo migliore (2020), I diavoli sono qui (2021), Stato di terrore (2021, scritto con Hillary Clinton), Natura morta (2022). Tutti imperdibili.

Su Sky dall'8 gennaio 2023 è arrivata la serie televisiva con protagonista Alfred Molina.



Una specie di follia

di Louise Penny

genere : giallo

editore: Einaudi, 2022

pagine: 416



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