Tre le storie drammatiche che si snodano lentamente, strade parallele che alla fine si incrociano, svelando una verità terribile. Tre le voci che narrano vite schiacciate dal caso o dalla volontà.
"Eravamo una famiglia piuttosto normale. In una mattina come tutte le altre."
Manfred Olsson lavora da vent'anni in un commissariato di Stoccolma, ma una mattina Nadja, la sua bimba, cade dalla finestra, senza che lui possa fare nulla per salvarla, perchè le sue manine sporche di burro gli scivolano dalle mani...Le lesioni sono gravissime, la bimba è in coma.
Samuel Sternberg, un ragazzo di diciotto anni anni, una vita sbandata, la difficoltà a concentrarsi e a controllare gli impulsi, la voglia di guadagnare in fretta con la droga: un solo errore e la sua vita non vale più nulla, deve fuggire e nascondersi.
Pernilla, la madre devota tutta casa e chiesa, non sa che fare di quel figlio fuori controllo, si sente in colpa, lo caccia di casa, ma quando sa che è in pericolo farà di tutto per salvarlo. Per tutta la vita ha lasciato che gli uomini condizionassero la sua vita rendendola succube e insicura, ma si redimerà capendo che lei stessa ha dato loro il permesso di decidere il suo destino.
I corpi di due ragazzi vengono ripescati nella baia e la polizia comincia l'indagine con labili indizi. Samuel trova un rifugio e un lavoro su un'isola, deve badare a un ragazzo disabile, figlio di una donna affascinante e sola, finché non si rende conto che succedono cose strane in quella casa.
Camilla Grebe porta il lettore a vedere i drammi che si nascondono sotto l'apparenza, senza usare colpi di scena o azioni eclatanti, ma con un'analisi psicologica condotta come in un film, dove mostra ogni percorso, ogni emozione attraverso pensieri, parole e azioni dei personaggi.
Ci sono tanti personaggi nel libro, che vengono disegnati con tratto vivido e potente: Rakel, la madre sola, che nasconde un passato di terribili sofferenze, Afsaneh, disperata per la sua Nadja, Malin, la poliziotta incinta, Lådde il poliziotto trasandato, vecchio stampo, Hanne Lagerlind-Schön, la criminologa profiler capace di entrare nella mente criminale nonostante la demenza, Igor il pusher mostro...
I versetti della Bibbia, del libro del profeta Giona, scandiscono le parti del romanzo.
La scrittrice affronta un argomento attuale, bruciante, in un thriller dalle tinte oscure e disperate: l'influenza del web, con i problemi che comporta sulle persone più fragili, il narcisismo che dilaga per la voglia smisurata di apparire, di ricevere conferme da persone completamente sconosciute, con cui parlare e scambiarsi opinioni per cercare di superare i problemi. È un mondo virtuale dove il disturbo psichico trova un suo largo campo d'azione, molto inquietante. C'è una relazione tra la dipendenza dai social media e il comportamento narcisistico diventato epidemico.
Ci casca anche la giovane moglie di Olsson che, disperata per le condizioni di sua figlia, apre un forum per essere in contatto con altri genitori di bambini malati: è il nuovo modo di comunicare, apparentemente libero da restrizioni e da vincoli tra le persone, in connessione continua esteriore per superare la solitudine e per apparire, per mostrare soltanto.
C'è anche la fragilità della famiglia, la difficoltà di comunicare con i figli adolescenti in una società sempre più complessa e debole, dove i fondamenti sono frammentati e i valori disattesi, dove c'è difficoltà a separare il vero dal falso.
Un modo esterno, finto, che scioglie gli individui dalla responsabilità di esistere, relazionarsi e vivere la vita partendo dal proprio interno.
E sul web diventa virale solo ciò che è estremo...
"Sotto la cenere"
di Camilla Grebe
genere: giallo e thriller
editore: Einaudi 2021
pagine: 504