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Immagine del redattoreTiziana Viganò

"Siamo come le farfalle" di Lisa Beneventi. Recensione di Tiziana Viganò


Un grande affresco storico che si snoda dal 1724 al 1960 nella zona tra Reggio Emilia e Modena. È la storia di due famiglie di contadini e artigiani, i Beneventi e i Burani che vivono, lottano, lavorano duramente superando tre secoli di Grande Storia. La subiscono, la attraversano con guerre, tragedie, lutti, rivolgimenti politici e sociali, ma danno il loro contributo di individui singoli, eroi del quotidiano, eroi di quella Storia minore, ma non meno importante, fatta dalle masse i cui nomi non salgono mai alla ribalta, se non in queste preziose ricostruzioni, frutto di una immensa ricerca puntuale tra libri archivi e ricordi, durata vent'anni.

"Anch’io sarò dimenticata tra due o tre generazioni? Capisci allora che la vita dura come quella di una farfalla, leggera, evanescente. Un batter d’ali ed è tutto finito. Ma in quel batter d’ali, quanti eventi, quanti cambiamenti, quante sofferenze!”

Il romanzo inizia con la costruzione della Reggia estense di Rivalta e la vita misera e faticosa dei contadini; racconta le speranze riposte nell'arrivo di Napoleone e la nascita della Repubblica Cisalpina, le delusioni della Restaurazione, le aspettative riposte nel nuovo Regno d’Italia. Poi la Grande Guerra, il periodo dell'emigrazione, con molti reggiani fuggiti all'estero di fronte all'avanzata del fascismo. I Beneventi a Parigi trovano occasioni di riscatto e di benessere, nonchè una rinnovata coscienza politica con l'avvicinamento al socialismo riformista, poi il sud della Francia e il ritorno in Italia, negli anni più bui della nostra storia, dall'invasione nazista alle vendette del dopoguerra nel "Triangolo rosso", fino alla "strage di Reggio Emilia" del 7 luglio 1960.


Il padre della scrittrice, Duilio, in prima linea nella lotta antifascista, nelle file della Resistenza e nel partito comunista, è personaggio centrale in questa saga familiare che vede la luce grazie alla ferrea memoria della ultranovantenne zia Elide e all'atavica attrazione per le terre dove Lisa Beneventi si è stabilita molti anni fa per rivivere, nello sesso luogo, le vicende dei suoi antenati, respirare la stessa aria, fare accuratissime ricerche negli archivi per ricostruire pazientemente ogni avvenimento.

Sono personaggi che non abbandonano mai gli ideali di libertà e giustizia sociale, neppure di fronte alle bufere e ai continui rivolgimenti della loro vita, perché sanno sperare in un futuro migliore, perché sanno rinascere sempre dalle difficoltà e dalle tragedie, perché sanno che per vivere bisogna “amare la vita”, “aprire le ali e volare”.


La scrittrice alterna le vicende storiche agli episodi della vita famigliare, dà vita, emozioni e sentimenti ai suoi personaggi, ricompone nel dettaglio le atmosfere, i luoghi e il dialetto, riporta le canzoni romantiche e gli inni patriottici che colorano la narrazione.

Un'ottima opera prima, omaggio alla sua famiglia che vive in eterno nel ricordo dei posteri e che è ora fissata sulle pagine di carta, nella magia che un libro può dare ai lettori.



“Siamo come le farfalle”

di Lisa Beneventi

genere: narrativa italiana contemporanea

romanzi storici

editore: NUA edizioni,

Pagine: 580



Lisa Beneventi

Nata a Reggio Emilia, vive e lavora tra Quattro Castella e la Val Pusteria. Felicemente sposata, ha tre figli e due nipoti. Ama la montagna, l’opera lirica, la pittura astratta. Il suo hobby: creare gioielli. È stata docente di lingua francese nei licei della sua città e formatrice. E’ stata docente di lingua francese nei licei della sua città, formatrice e autrice di numerosi corsi multimediali di lingua francese per le scuole superiori pubblicati dalla Casa Editrice Zanichelli. Spinta dal desiderio di rinnovarsi è stata, in tempi più recenti, attratta dalla pittura, sua antica passione. Per la sua attività artistica ha ricevuto la medaglia di bronzo del Senato della Repubblica italiana. Non ha mai abbandonato l’interesse per la scrittura creativa. Negli ultimi anni, tale interesse si è concretizzato nella stesura del suo primo romanzo "Noi siamo come le farfalle".


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