Quattro romanzi dal ritmo mozzafiato per una squadra di poliziotti che ha conquistato il cuore dei lettori:
Formule mortali (Croce Libreria, 2018), Il colbacco di Sofia (Croce Libreria, 2020), Come delfini tra pescecani (Salani, 2021) che si è aggiudicato il Premio dei lettori allo Scerbanenco 2021 e l'ultimo, Nel nero degli abissi.
François Morlupi ha saputo donare nei suoi libri un intrattenimento di ottima qualità, dove l'ironia alleggerisce i momenti tragici e la suspense avvince alla storia, con una sagace invenzione di personaggi indimenticabili, raccontati in ogni minuta caratteristica. Romanzi corali, di squadra, polizieschi classici, ma arricchiti da citazioni, riferimenti culturali e da riflessioni sulla natura del Male.
Tutti i personaggi si trovano di fronte alla porta che apre sul nero degli abissi, esterni o interiori, con cui dovranno confrontarsi, per difendersi dal contagio, per rimanere umani.
L'agitazione coinvolge il Viminale, in quell'inverno romano che aspetta il Consilium dei capi di Stato. Il timer ha cominciato a battere inesorabile, mancano solo otto giorni e nel quartiere di Monteverde, tranquillo, elegante, vengono uccise ferocemente tre persone: una prostituta, un prete e un industriale. Assurde le rivendicazioni firmate da Jack lo Squartatore, dagli anarco-insurrezionalisti e dai rivoluzionari in difesa dell’ambiente.
Il commissario Biagio Maria Ansaldi, cinquant'anni per cento chili, è uno che starebbe sempre immobile, solo, nella sua bolla esistenziale, al riparo dai microbi e dalle malattie che lo terrorizzano, dalle relazioni che gli mettono ansia, con la compagnia dell'arte e dei libri di filosofia, consolazioni della sua vita. Invece è costretto a calpestare la polvere millenaria di Roma, facendo slalom nel traffico tra la monnezza, trascinato dal suo cane Chagall, ma almeno circondato dai monumenti più belli del mondo. Comico? Per niente! È deliziosamente imperfetto, fragile, umanissimo. Ansaldi è un poliziotto integerrimo, intelligente e capace, ostinato quanto basta per portare i risultati che i superiori vogliono da lui. Non è il detective dei colpi di genio, ma del duro lavoro di indagine in cui riesce a muoversi agevolmente, nonostante la mole.
Anche perchè ha intorno una squadra eccellente: li chiamano i Cinque di Monteverde, uomini e donne "normali", alle prese con le noie e le incombenze quotidiane, personali e di lavoro, non ultime l'ipocondria e l'ansia perenne del capo. Insieme però sono molto efficaci, come le dita di una mano che si muovono coordinate.
Leoncini, originario del Monzambico, pelle nera, elegante e atletico, l'unico ad avere una vita sentimentale soddisfacente è l'opposto di De Chiara, panciuto giocatore di calcetto con la passione dei film coreani: romani de Roma dalla battuta sarcastica, sono i Ringo Boys, come i due biscotti, uno bianco e uno nero. Poi c'è Eugenie Loy, la vice ispettrice incapace di vivere: occhi spenti, indifferente e priva di empatia, nasconde un tremendo dolore; Eliana Alerami, una vera sirena, è l'ultima arrivata, tipico esempio della generazione mille euro, è una mina vagante, da maneggiare con cautela data la sua propensione alle sparatorie, cacciatrice di uomini o selvaggina.
Un romanzo di personaggi, dove anche i camei sono preziosi, immagini colorite, fissate nella memoria del lettore grazie a poche battute fulminanti. Uno fra tanti l'esilarante poliziotto che sa fare solo il caffè, ma che riuscirà, solo lui, a vedere un particolare che scaravolterà le carte, risolvendo il caso.
Roma non è solo scenografia, vive: la più bella e incasinata delle nostre città, dove i problemi sembrano non potersi mai risolvere, ma che sempre suscita un amore profondo. Così François Morlupi, italo francese nato e vissuto nella capitale - e ora proprio a Monteverde - in questi libri non manca di descriverne pregi e difetti, con occhio innamorato e disincantato, com'è giusto che sia.
"Nel nero degli abissi"
di François Morlupi
genere: noir
Editore: Salani, 2022
Pagine: 480