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La ladra di parole di Abi Daré. Recensione di Tiziana Viganò







In questo romanzo forte, commovente, che scuote la coscienza, la scrittrice Abi Daré, nigeriana al suo esordio letterario, racconta la storia drammatica di una ragazzina di quattordici anni, Adduni, una storia simile a quella di milioni di altre ragazze e donne africane che vivono la stessa condizione di sottomissione totale ai maschi.


La vita è difficile sempre, in Africa, ma nei villaggi dove la miseria più nera dilaga la donna è sempre schiava, una merce di scambio, e il suo destino è segnato dalle tradizioni millenarie, frutto spesso di superstizioni e pratiche lesive della dignità della persona, almeno come la intendiamo noi occidentali bianchi.

Il racconto corre veloce nelle dolorose avventure, raccontate in prima persona da Adduni stessa, con il suo linguaggio scorretto e spesso sgrammaticato perché sa parlare solo il broken english, quello delle persone poco istruite: nella traduzione in italiano si è deciso di mantenere la scelta stilistica e formale della scrittrice, dando così verosimiglianza maggiore alla narrazione.



Adduni, nonostante i quattordici anni, ha un'intelligenza e una dignità che la porta a osservare quello che succede nel suo mondo. Ha occhi disincantati, puliti, a volte ingenui, ma capaci di vedere molto in profondità. Con le sue deduzioni sincere riesce a chiarire i desideri di coloro che sono diventati suoi amici, aiutandoli, così come fa con se stessa. Lotta per la sua vita, lotta per affrancarsi dalla schiavitù, lotta per riuscire a studiare: sembra gracilissima in un corpo acerbo e denutrito, ma ha la potenza di un leone. Le vicende sono dolorose e tragiche, ma lei non si abbatte e con l'aiuto di una donna amica riesce a vincere.


...Ma io non sono così. Io sono Adunni, una persona importante abbastanza, perché il mio domani sarà meglio di oggi. Mi parlo da sola, per dirmelo, lo faccio tutti i giorni...
"Chissà, magari un giorno farai parlare di te. Come una che ha fatto la storia dell’uomo"..."Non la storia dell’uomo. La mia storia è la storia della donna. La storia di Adunni".

Il lettore si commuove, si indigna, condivide il dolore della ragazza, sa che non potrà fare nulla dal suo posto privilegiato nel mondo. Chi ha vissuto la realtà dei villaggi africani capirà e rivedrà molte cose, ma questo libro è un fattore di conoscenza illuminante per chi non ha chiara la condizione delle donne nel mondo.

La voce di Adduni, attraverso la scrittrice arriverà lontano. Perché è un inno a tutte le donne che lottano per la loro libertà.


Un giorno la mia voce si sentirà forte nella Nigeria e nel suo mondo, e allora grazie a me altre ragazze si faranno sentire da tutti, con la loro voce, perché so già che quando finirò di studiare troverò un modo per aiutare anche loro a andare a scuola. Un giorno diventerò insegnante e manderò i soldi per comprare una macchina al papà o costruirgli una casa nuova, e magari costruirò anche una scuola a Ikati, in memoria di mia mamma e di Khadija, e chissà cos’altro succederà nel futuro?

prima di andare da Big Madam e Ms Tia, passo davanti alla sala da pranzo e entro nella biblioteca. «Grazie», dico a tutti i libri sulle mensole. «Grazie», dico al Libro dei fatti della Nigeria, gli tocco la copertina con la mappa luccicante e i colori verde-bianco-verde della bandiera; le lettere dei tanti-tanti «fatti» nelle sue pagine.
«Grazie», dico al Collins e a tutti i miei amici libri, che mi hanno aiutato a trovare una libertà nella prigione di questa casa.

N.B. La Nigeria è il più ricco e avanzato paese africano, ma la società non è cambiata: solo pochissimi milionari o meno, hanno un livello di vita economicamente superiore al resto del popolo, ma usanze, superstizioni e dipendenza dagli uomini non cambiano molto le loro sorti, anche nella classe sociale agiata. Eppure molte sono le donne imprenditrici che con la loro capacità hanno portato il paese a migliorare, le statistiche dicono che il 30% delle attività sono nelle loro abilissime mani. L'istruzione, il sogno di Adduni, è la chiave che apre le porte per l'ascesa sociale, ma è negata alla maggior parte delle ragazze.





Abi Daré è cresciuta a Lagos, in Nigeria, ma vive in Inghilterra da diciotto anni. Dopo la laurea in Legge con specializzazione in Managment internazionale, ha ottenuto un master in Scrittura creativa alla Birkbeck University of London. Attualmente abita nell'Essex col marito e le figlie. La ladra di parole è il suo romanzo d'esordio.


La ladra di parole

di Abi Daré

genere: narrativa, letteratura africana

editore: NORD, 2021

pagine: 386

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