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"Il segugio" di Tana French. Recensione di Tiziana Viganò






Con questo nuovo libro, "Il segugio", Tana French, scrittrice di thriller di fama mondiale, esce dal genere per regalare ai lettori un romanzo che scandaglia fin nel profondo l'anima dei personaggi, li pone in un ambiente, un villaggio sperduto dell'Irlanda, che si fonde con loro e li condiziona.

C'è poco del giallo, semmai c'è un mistero, la scomparsa di un ragazzo diciannovenne, rari i momenti d'azione e i colpi di scena: la narrazione procede lentamente, nel tempo presente, soffermandosi su ogni particolare, la scrittura è elegante, ricca nel lessico, abile nel gettare frasi qua e là come esche che non fanno rimpiangere la scarsa suspense.

La scrittrice accompagna il lettore passo passo, gli fa conoscere il microcosmo di Ardnakelty, dove lo straniero è entrato bruscamente, rompendo atavici equilibri e portando scompiglio con le domande mirate che rivolge continuamente, a tutti.


Cal Hooper, dopo venticinque anni di servizio nella polizia di Chicago, è disincantato e deluso, ha un passato poco soddisfacente, è da poco divorziato e ha una figlia lontana, si è ritirato in un posto isolato da tutto per cercare un senso, una nuova vita, un'altra opportunità. Trova una casa fatiscente e comincia a ristrutturarla, e nella fatica fisica, circondato da una natura che in parte è aperta a donare in parte nasconde misteri, comincia a ritrovare se stesso. Riprende a relazionarsi con gli altri, gli abitanti del villaggio: i rudi e robusti compagni di bevute al pub, Noreen la bottegaia che vuole accasarlo con la sorella Lena, donna pratica e affascinante, ma soprattutto Trey, una ragazzina di tredici anni, ombrosa come un cavallo selvaggio, che lo convince a cercare suo fratello Brendan, scomparso misteriosamente mesi prima e di cui non si sa più nulla.



Come il padre che Trey non ha, Cal riesce a entrare nel mondo interiore tormentato della ragazza, la aiuta ad aprirsi e a fidarsi, lavorando insieme alla casa, scartavetrando muri e mobili, restaurando insieme una vecchia scrivania rotta, simboli di ciò che può rinascere: proiettandosi l'uno nell'altro, riconoscendosi, diventando amici, insieme troveranno nuovi modi per affrontare la vita e gli altri.

L'istinto da poliziotto gli suggerisce che sotto sotto c'è qualcosa che non torna, alcuni episodi rivelano una violenza che si nasconde: Cal perde la tranquillità che aveva all'inizio del suo insediamento, l'inquietudine, la sensazione che qualcosa di brutto stia per accadere torna con prepotenza in lui. Dietro la bellezza selvaggia della natura, dura e aspra, si svelano meschinità, pregiudizi e l'egoismo degli uomini; Cal suscita l'ostilità di alcuni personaggi che hanno la coscienza sporca, capisce che sotto l'aspetto quieto e sonnolento del villaggio qualcosa sobbolle.

"...Una consapevolezza intensa della campagna buia tutto intorno; la sensazione di essere circondato da una rete invisibile dove un tocco sbagliato potrebbe scuotere cose tanto lontane che non le ha ancora individuate"

Un romanzo bellissimo, che consiglio vivamente!


"Il segugio"

di Tana French

genere: narrativa, mistery

editore: Einaudi, 2022

pagine: 442

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