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“Il canto delle ossa” di Diletta Lombardo e Gianluca Lunardi. Recensione di Tiziana Viganò







È un romanzo affascinante, dalla scrittura raffinata ed elegante, con un ricco lessico abbellito da metafore e similitudini, da sensazioni visive uditive cenestesiche, con  descrizioni incantevoli della natura e dei boschi di una valle piemontese. La narrazione scorre fluida, parte lentamente e sale, in un crescendo di suspense, fino all'epilogo, coinvolgendo il lettore nelle emozioni dei protagonisti. I due autori hanno fuso con abilità i loro pensieri e la loro penna, cosi da diventare una sola voce che comunica esperienze diverse di scrittura e di vita. 



Annabelle è una sensitiva che percepisce “il canto delle ossa”, cioè quello che vogliono comunicare le vittime di una morte violenta, quelle che sono state occultate “in culle di foglie e fango”. 

È attratta fortemente da quelle voci, che dall'oltretomba chiedono giustizia: il loro canto le suscita emozioni potenti, la manda in trance, la spinge a cercare il luogo della loro sepoltura. Eppure, nonostante il dolore, la vista di quei morti ha un fascino inspiegabile, che le provoca una sensazione di sollievo, ma anche di intimità con la vittima. Tutta la sua vita scorre nel bisogno di capire “perché sia destinata ad attrarre i morti, gli agonizzanti, i dispersi come un parafulmine umano”. 

Annabelle è stata abbandonata trent'anni prima in un cesto di vimini, davanti a una cappella di Sant'Anna, in un bosco della Valle Agnona. Anche suo padre adottivo è morto in un incidente mai chiarito. Pur avendo ricevuto amore da coloro che l'hanno subito adottata e si sono occupati di lei, soffre atrocemente l'abbandono e la solitudine. 


Ivan, il coprotagonista, è un investigatore privato, ex poliziotto, che ha già utilizzato le capacità di Annabelle per risolvere i suoi casi. Anche lui anche lui ha avuto un'esperienza tragica quando la sua fidanzata, unico amore della sua vita, è stata rapita, è scomparsa da cinque anni e mai ritrovata. È un uomo in fuga dal passato: per lui la motivazione che lo spinge a cercare persone scomparse sta nella infinita speranza di ritrovare la sua donna. 

Se dapprima la sua razionalità gli impedisce di credere alle facoltà medianiche di Annabelle, deve ricredersi di fronte ai successi e comincia ad affezionarsi a quella ragazza affogata nel dolore, che forse incarna la speranza di aprirsi a nuova vita.  


Il primo ritrovamento di Annabelle è avvenuto quando aveva cinque anni: scavando nella terra ha trovato un

” bambino d'argilla” e da quel momento il canto delle ossa l’ha presa per sempre. Ora per lei tornare in val d'Agogna, come richiesto dalla nuova indagine di Ivan, è molto difficile e doloroso perché quello è il luogo dove tutto è cominciato, perché in quei luoghi sente che il canto delle ossa è più intenso. 

Ciò che la chiama è la ricerca delle sue vere origini, del luogo dove è sepolta sua madre, quella madre che non ha mai conosciuto e che non è mai tornata a riprenderla. 

Chi era? Cosa le è successo? 


Un romanzo che conquista, da non perdere! 



Il canto delle ossa

di Diletta Lombardo e Gianluca Lunardi

genere: giallo 

editore: Robin edizioni, 2022 

pagine 172


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